Dopo la fiera Euroguss 2024, e come emerso negli ultimissimi anni, riscuote sempre più interesse la tecnologia Gigacasting presso le principali case automotive.
La ragione di tale interesse deriva dal successo crescente che lo stampaggio di grossi getti garantisce all’interno del processo produttivo: abbattimenti dei costi di assemblaggio, riduzione dei difetti determinati dalla componentistica, limitazione del numero di punti di saldatura e, in generale, un sostanziale alleggerimento del veicolo.
Gigacasting, Gigapresse e Pressofusione nell’industria automotive
Secondo recenti stime (Alix Partners) il mercato globale legato alla fusione di Alluminio ammonta ad oggi a circa 73 miliardi di dollari e si prevede che raggiunga il suo picco nel 2032 raggiungendo i 126 miliardi di dollari.
La maggior parte di tale mercato è indissolubilmente legata alla produzione di componenti dedicata alla produzione di veicoli (auto, truck, agri) e, sebbene il motore termico si stia pian piano eclissando e nonostante la tendenza al metal replacement sia sempre maggiore, le previsioni di sviluppo di nuove tecnologie che garantiscano riduzione dei costi, basso impatto ambientale e componenti durevoli sono molto positive.
Cosa si intende per Gigacasting?
Giga (o Mega) casting è una tecnologia produttiva che consente di stampare grossi getti di particolari leghe di alluminio di dimensioni anche oltre 2,5 m x 2 m.
Il principale strumento produttivo è la Gigapressa, una pressa per l’iniezione di alluminio con tonnellaggio >6000 ton, anche se nei prossimi anni sono previste presse che raggiungeranno 16000 ton!
La gamma di leghe di alluminio adatte a questa tecnologia è ancora molto limitata (AlSi7CuMg per Tesla o AlSi7MnMg per Volkswagen or Volvo), ma la ricerca in nuove alternative è continua ed è plausibile auspicare nuove soluzioni a breve.
Quanto produce e quanto costa una Gigapress?
Una pressa a piena produzione non supera 120000 pz/anno e la produttività può ridursi sensibilmente in base alla geometria del pezzo. Infatti, pareti del pezzo più sottili richiedono minore tempo di solidificazione e, pertanto, il ciclo di raffreddamento è inferiore; al contrario, massività importanti incrementano il tempo del ciclo.
Il costo della pressa può variare da 5 mln € (6000 ton) fino ad oltre 15 mln € (12000 ton, non ancora installate), a cui bisogna aggiungere i costi di trasporto (da10% a 20%) ed altri ca 8 mln € di costi perfiferici (installazione, adeguamento dell’equipaggiamento esistente, attrezzature, ecc…)
Alla luce di questo, un produttore con l’obiettivo di raggiungere 480k pz/anno dovrà investire per l’installazione di almeno 4 gigapresse
Quali sono i principali produttori di Gigapresse?
Il mercato della produzione di Gigapresse è dominato dai produttori asiatici, tenuto conto del fatto che la cinese L.K. Technologies è la proprietaria della Idra Group di Travagliato, provincia di Brescia.
Altri produttori asiatici sono Haitian Die Casting, Yizumi, Ningbo Haitian Precision Machinery, Shibaura (Jap), mentre in Europa sono presenti Bühler ed Italpresse Gauss.
Quali sono i principali utilizzatori di Gigapresse?
Nonostante l’entità degli investimenti iniziali, sempre più case automobilistiche si stanno orientando verso questa tecnologia produttiva, ottenendo una serie di vantaggi tecnici (come alleggerimento del pezzo e del veicolo, meno difetti) ma, soprattutto, evidentemente economici (riduzione dei costi di assemblaggio e produzione)
Già tempo fa’ la celebre Tesla ha puntato molto sul Gigacasting ed ha solo fatto da apri-pista ad una folta schiera di concorrenti che hanno percepito immediatamente il vantaggio tecnologico (ed economico). Tutte le principali case automobilistiche guardano con attenzione a questa nuova opportunità, incluse Mercedes, Volkswagen, Volvo e probabilmente Ford.
La fonderia Handtmann utilizzerà questa tecnologia per la Celestiq di GM, mentre Lexus e Toyota avvieranno la produzione entro il 2026.
Un cenno particolare va fatto per Hyunday che sta sviluppando una tecnologia ulteriormente innovativa: Hypercasting (processo registrato all’United States Patent adn Trademark Office ad Agosto 2023) il cui avvio è previsto per 2026.
La casa cinese Nio sta puntando molto su questa tecnologia e ne prevede l’applicazione a tutti i propri modelli. Nio sta anche studiando la realizzazione di Giga-getti in leghe di Magnesio, ma i risultati non sono ancora stati resi pubblici. In caso di successo, sarebbe possibile ridurre il peso del pezzo del 34% rispetto all’Alluminio!