Il mercato del settore militare in Medio Oriente è caratterizzato da una miriade di minacce a cui devono fare fronte le istituzioni locali.
Oltre alle guerre in Siria ed Oman, il dialogo diplomatico fra combattenti e forze governative non sembra garantire soluzioni politiche ai conflitti in atto nè stabilità socio-economica alle popolazioni coinvolte.
Molte delle nazioni del Vicino Oriente sono più o meno legate al mercato di gas e petrolio e le oscillazioni di prezzo a cui abbiamo assistito negli ultimi anni non hanno fatto altro che acuire le tensioni ed accrescere l’instabilità; inoltre, sono sempre più numerosi gli attacchi a navi mercantili nel Golfo Persico, dove gioca un ruolo di peso la presenza degli Stati Uniti.
Stabilità e sicurezza sono condizioni necessarie allo sviluppo economico dei Paesi della zona e le istituzioni investono in difesa e attrezzatura militare proprio per favorire il commercio dei propri prodotti, prevalentemente sì legati al settore del petrolio, ma non solo.
La spesa per la difesa in Medio Oriente nel 2022 rappresenta il 6,7% dell’intero settore mondiale e si attesta a circa 130 miliardi di dollari, in leggero calo rispetto agli anni 2015-2016 in cui venne raggiunto il picco ed i principali “tier” sono:
- 1-Arabia Saudita: ca. 45 mld. $
- 2-Israele: ca. 18 mld. $
- 3-UAE: ca. 15 mld. $
- 4-Iran: ca. 13 mld. $
- 5-Oman: ca. 7 mld. $
A prescindere dalle possibili variazioni nei prossimi anni, le previsioni per il 2028 indicano che la classifica resterà pressochè invariata.
Se per l’Iran sussistono ancora numerose limitazioni, operare nel settore militare con Arabia Saudita, UAE ed Israele può rivelarsi estremamente vantaggioso per aziende italiane ed europee.
Oltre alla produzione di armamenti e di attrezzature difensive (armi e proiettili), gli approvvigionamenti riguardano i settori:
- Automotive: componentistica e veicoli custom, ecc…
- Aero-spaziale: componenti velivoli e satelliti,
- Abbigliamento tecnico: tessuti hi tech, calzature, occhiali, ecc…
- Elettronica
- Alimentare: alimenti disidratati, semilavorati per mense, ecc..
- Packaging: contenitori, taniche, pallet, contenitori monodose, ecc…
- Medicale: strumenti ed attrezzature per la medicina da campo, ecc..
E’ importante, però, fare riferimento ai canali istituzionali, rispettare ed attuare le norme che regolano le trattative commerciali e i requisiti dei prodotti: per questo motivo, oltre ad affidarsi a figure esperte come Temporary Export Manager, potersi fregiare di certificazioni/brevetti è un notevole plus!
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